Monte Raparo
Imponente e maestoso è il Monte Raparo. Massiccio calcareo tra le cime più alte della Basilicata (880-1703 metri s.l.m.), compreso nel territorio del Parco Nazionale della Val d’Agri-Lagonegrese, anch’esso è classificato come Sito di Importanza Comunitaria (SIC) e Zona a Protezione Speciale (ZPS). La cima è interessata da una prateria di quota (festuco-brometalia), mentre più in basso vegeta una fitta faggeta. Tra le specie faunistiche protette sono presenti esemplari di lupo (Canis lupus), lontra (Lutra lutra), capovaccaio (Neophron percnopterus), gufo reale (Bubo bubo) e picchio nero (Dryocopus martius). Di particolare suggestività sono le gole del Torrente Racanello, dove è possibile ammirare i ruderi del Mulino Mancuso. Da visitare, alle falde della montagna, l’Abbazia di Sant’Angelo, risalente al X secolo e costruita da monaci basiliani su una grotta nella quale convivono affreschi raffiguranti santi e formazioni di stalattiti e stalagmiti di grandissime dimensioni.
Monte Alpi
Unico e suggestivo è il Monte Alpi. Incluso nella Rete Natura 2000 della UE come Sito di Importanza Comunitaria (SIC) e Zona a Protezione Speciale (ZPS), il monte è vetrina di specie botaniche particolarmente rare, come il pino loricato (Pinus leucodermis), e specie animali protette come l’aquila reale (Aquila chrysaetos), il falco pellegrino (Falco peregrinus) ed il lupo (Canis lupus). Da visitare è il Bosco Favino, incantevole faggeta secolare e punto di partenza di una rete sentieristica tematizzata, elemento di punta della complessa struttura del Museo Naturalistico Ambientale. Il Monte Alpi, interamente immerso nel Parco Nazionale del Pollino, rappresenta uno dei massicci più singolari del Sud Italia per la sua estrema diversificazione ambientale in funzione delle quote (800-1900 metri s.l.m.) e della spettacolare morfologia rupestre nel versante Ovest, particolarmente indicata per sport estremi come l’arrampicata.